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Persone normali

Persone normali

di Sally Rooney
[Einaudi · 2019]

 

Marianne e Connell sono come “due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l’una vicino all’altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili”. Seguiamo la loro storia per quattro anni, dall’ultimo di superiori fino all’ultimo di college. Sono gli anni della formazione, della crescita: “quella strana età in cui la vita può cambiare enormemente per delle decisioni minime”, “prendi delle decisioni perché ti piace qualcuno e poi tutta la tua vita è diversa”.

Lei è di buona famiglia, lui no. Lei è bruttina, scontrosa ma, nonostante la scarsa autostima, si muove nel mondo con uno stile personale che la rende affascinante. Lui è bello e atletico, gioca nella squadra della scuola come centravanti, ma ha l’aspetto goffo e arruffato di un bravo ragazzo di provincia. Entrambi sono orfani di padre, entrambi più intelligenti e studiosi della media, entrambi confusi, insicuri, non sanno ancora chi o cosa vogliono diventare. Vivono nella piccola Carricklea, contea di Sligo, e poi si trasferiscono a Dublino per frequentare il Trinity College. Se al liceo lui “è considerato piuttosto appetibile” mentre lei è poco integrata, al college i ruoli si invertono.

I loro destini sono legati, le loro scelte suggestionabili. Perché Marianne e Connell si attraggono, si frequentano di nascosto, si feriscono, a volte non pensano ciò che dicono o non dicono ciò che pensano, quindi si allontanano per poi tornare a cercarsi. In un balletto in cui cambiano le scene, mutano le forme, ma certe dinamiche sono in grado di resistere al tempo.

 

I don’t really believe in the idea of the individual. I find myself consistently drawn to writing about intimacy, and the way we construct one another.

Sally Rooney

Il secondo romanzo di Sally Rooney arriva quando l’esordio (il bestseller Parlarne tra amici) è ancora sulla cresta dell’onda. Eppure si tratta di un’opera convenzionale, prevedibile, spesso noiosa. La storia è vecchia come il cucco (lui bello e squattrinato, lei ricca e convinta di essere “impossibile da amare”: scoprono insieme le gioie del sesso, si prendono e si lasciano e si riprendono perché sono “due persone che nel corso degli anni non riescono a stare lontane l’una dall’altra”). Gli squilibri nei rapporti di potere e la dinamica interclassista che a Rooney tanto premeva rappresentare (lei è ricca quindi ha più potere economico; lui è un maschio bianco quindi ha più potere sociale) si rivelano un aspetto superficiale del romanzo, quasi un pattern: Marianne e Connell hanno di fatto le stesse opportunità, tanto che frequentano insieme il college dell’élite irlandese, il più prestigioso del Paese.

Troppi i cliché: lei, ricca, vive in una villa enorme (e ha anche una seconda casa in Italia) ma la sua è una famiglia disfunzionale, con madre anaffettiva sempre pronta a coprire i maschi di casa che sono ovviamente violenti (e tutto questo porta Marianne a essere remissiva e sottomessa nei rapporti di coppia); lui cresce in una dimora più modesta, allevato amorevolmente da una madre single giovane e comprensiva, che lo considera la cosa migliore che potesse capitarle (nonostante per lui abbia rinunciato a un’istruzione superiore e una carriera, finendo per fare le pulizie nella villa dei ricchi di cui sopra).

I personaggi secondari sono delle figurine bidimensionali di cui ci si dimentica in un battito di ciglia. E questo è tanto più un problema visto che i due protagonisti non sprizzano simpatia: sempre sulla difensiva, con la loro inadeguatezza perenne, il senso di colpa per aver fatto una brutta figura, le buone maniere, la volontà di apparire indipendenti anche a costo di negarsi l’amore e la felicità, il timore costante del giudizio degli altri, l’ansia di voler sembrare normali e allo stesso tempo affermare di essere eccezionali, le menti migliori della loro generazione, quelli che prendono sempre i voti più alti e alle feste parlano delle politiche di Reagan.

Cosa salvo allora di questo romanzo? La capacità di Sally Rooney di descrivere l’incomunicabilità. Alternando continuamente i punti di vista, con la sua lingua asciutta e i dialoghi credibilissimi, svela ai lettori tutte le incomprensioni e i fraintendimenti tra i personaggi. Le molte conversazioni che sfuggono di mano (insieme a quelle che avvengono solo nella mente dei protagonisti) sono un invito a riflettere su “quante cose passano segretamente tra le persone”, su tutte le verità che non afferreremo mai e su quanto avrebbero potuto cambiare le nostre vite.

 

Sentirsi così completamente in balia di un’altra persona era strano, ma anche molto normale. Nessuno può essere del tutto indipendente dagli altri, ha pensato, per cui forse valeva la pena smettere di provarci e lanciarsi nella direzione opposta, dipendere dagli altri per tutto, lasciare che loro dipendessero da noi, perché no.
Persone normali — pag. 236

 

Persone normali di Sally Rooney

Il libro

— Persone normali di Sally Rooney — 
in originale: Normal People (2018)
pubblicato in Italia da: Einaudi (2019)
tradotto da: Maurizia Balmelli
in copertina: illustrazione di Mario Sughi
prezzo: 19,50 €
pagine: 244
ISBN: 978-88-0624-131-5

Persone normali


Leggilo se

il tuo libro preferito è Emma di Jane Austen,
non ami esporre la tua vita privata ma ti stuzzica curiosare in quella degli altri,
alla festa della scuola hai invitato la persona sbagliata,
hai lasciato la città dove sei cresciuto e non ti senti più a casa da nessuna parte

Non leggerlo se

non ti preoccupi molto della tua reputazione,
non hai mai tirato mattina parlando con qualcuno,
non rileggi per ore le email prima di inviarle, “spostando proposizioni avanti e indietro perché le frasi si articolino come si deve”,
pensi che per raccontare storie vecchie bisogna trovare sempre modi nuovi


Nota

*Persone normali è stato adattato in una miniserie tv, sviluppata da Element Pictures per BBC Three e Hulu: dodici episodi da trenta minuti, con la regia di Lenny Abrahamson e Hettie Macdonald, disponibili in streaming (in UK e USA) da aprile 2020 (in Italia dal 16 luglio su StarzPlay). Sally Rooney è stata coinvolta in veste di produttrice esecutiva e co-sceneggiatrice insieme a Alice Birch e Mark O’Rowe.


L’autrice

A lot of critics have noticed that my books are basically nineteenth-century novels dressed up in contemporary clothing.

Sally Rooney

S

ally Rooney è nata nel 1991 a Castlebar, paesino di dodicimila abitanti nella contea di Mayo, “a tre ore di treno da Dublino”. Sua madre, ex insegnante di matematica, dirigeva il Linenhall Art Centre; suo padre era un tecnico della compagnia telefonica. Diplomata al St Joseph’s, un liceo cattolico per sole ragazze, Sally ha frequentato il prestigioso Trinity College di Dublino, dove (vincitrice di borsa di studio) si è laureata in Letteratura anglo-americana e si è distinta come top debater, migliore oratrice.

Dopo il successo di Parlarne tra amici, un’opera prima scritta in tre mesi e tradotta in venti lingue, nel 2017 il Sunday Times l’ha nominata Young Writer of The Year. L’anno seguente, con Persone normali, è stata selezionata per il Man Booker Prize e ha vinto lo Specsavers National Book Award e il Costa Novel Award.

 

Se per libertà si intende non essere legati a qualcosa o a qualcuno non mi interessa. Mi piace essere fortemente radicata in un gruppo e in una comunità, una famiglia, non mi interessa un’indipendenza totale da chiunque perché non la intendo come libertà. Mi piace che qualcuno si affidi a me così come io posso affidarmi ad altri. Questa è per me la libertà, ma mi rendo conto che per altri può essere esattamente il contrario.

Sally Rooney

Sally Rooney
© Giovanni Corabi – Rivista Studio n. 34
Sei dell’umore giusto per

Now so long, Marianne, it’s time that we began
to laugh and cry and cry and laugh about it all again
Leonard Cohen

 

How am I supposed to pretend
I never want to see you again?
Vampire Weekend