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Città sommersa

Città sommersa

di Marta Barone
[Bompiani · 2020]

 

Sembrava che venisse dal nulla, che nulla fosse mai successo prima che io esistessi. Ma a cinque anni questo tipo di tempo è perfettamente accettabile. Gli adulti sono dati di fatto e misteri insondabili; gli adulti vanno e vengono, i loro visi appaiono e scompaiono, le stanze dove abitano esistono da sempre e insieme si producono per la prima volta nel momento stesso in cui tu, primo essere umano sulla terra, ne varchi la soglia. A volte sono passeggeri, a volte sono immutabili come le montagne. Non ti fai domande su di loro.
Città sommersa — pag. 24

Intenti a far la guerra ai nostri vecchi e a emanciparci dall’idea che ne abbiamo, dimentichiamo spesso gli uomini che sono stati ancor prima di diventare genitori. Raramente pensiamo a loro come amici, amanti, cittadini, comparse o primi attori della storia nazionale. E a poco servono le foto d’epoca, che ne restituiscono un’immagine sbiadita, forse una certa timidezza, la forma fisica (quasi sempre migliore della nostra alla loro età), ma mai il pensiero, il sentimento e l’impegno.

Nel tentativo di fare i conti con un’assenza ingombrante come quella del padre scomparso dopo una breve malattia, Marta Barone sceglie di rileggerne gli anni giovanili alla luce intermittente dei ricordi di chi l’ha conosciuto o ne ha condiviso la militanza politica: l’avvocato che ne ha assunto la difesa al tempo del processo per partecipazione a banda armata, l’ex moglie sposata per rispetto dei dettami del partito marxista-leninista, lo scrittore rimasto suo malgrado intrappolato nelle maglie della retorica di Servire il popolo, e ancora i compagni di volantinaggio ai cancelli della Fabbrica (leggi Fiat) e quelli legati all’occupazione delle case popolari.

Ne viene fuori un ritratto inedito, spesso contraddittorio in virtù della modalità selettiva con cui agisce la memoria di ciascuno, sullo sfondo di una Torino di piombo, culla di rivoluzionari, delatori e narcisisti politici. Né terrorista né vittima, Leonardo Barone “corre nella città senza fine. È spoglio, spaventosamente libero, di una libertà feroce, inconsulta e non richiesta”. E questa, di abnegazione e disinganno, è la storia di una generazione a cui nessuno aveva ancora dato voce.

 

Città sommersa

Il libro

Città sommersa di Marta Barone —
pubblicato da: Bompiani (2020)
in copertina: immagine di Torino di Archivi Alinari, Firenze
progetto grafico: Polystudio
prezzo: 18 €
pagine: 304
ISBN: 978-88-452-9942-1

Città sommersa


Leggilo se

pensi che Torino sia solo caffè, esoterismo e Savoia,
anche tu, come Marta, ti senti “fuori luogo ovunque”,
per imbarazzo o ritrosia non hai mai chiesto a tuo padre di raccontarti della sua giovinezza

Non leggerlo se

sei alla ricerca di un romanzo sugli anni di piombo,
sei alla ricerca di un romanzo sul rapporto padre-figlia,
sei alla ricerca di un romanzo propriamente detto.


L’autrice

Marta Barone scrive con la classe e l’accuratezza di chi frequenta le parole, quelle belle, quotidianamente. Traduttrice dall’inglese, consulente editoriale e già autrice di libri per ragazzi, con Città sommersa è stata in dozzina allo Strega 2020 prima di aggiudicarsi il Premio Vittorini nel settembre dello stesso anno.

 

Tutti quei ricordi minimi che mi giungevano a brandelli in modo irrazionale, che mi sforzavo disperatamente di ricostruire senza capire perché, senza capire che senso avessero ora rispetto a me e rispetto alla storia di cui stavo scrivendo, erano in realtà parte di un unico insieme; tutti quegli oggetti, quei fiochi lucori, tutte le creature con cui avevo condiviso una parola o un sentimento che mi apparivano ora tutte insieme come una verità rivelata, tutto era me.

Città sommersa — pag. 286

Marta Barone

Sei dell’umore giusto per